SIRIA


Quante volte ci è capitato di ricordare i luoghi studiati a scuola come il Mar Morto, popoli come i fenici, fiumi come il Tigri e l'Eufrate… Quante volte abbiamo sentito parlare di folgorazioni sulla via di Damasco, dei templari, sino al più moderno e recente mito di Lawrence d'Arabia? E quante volte ci siamo chiesti dove e come fossero questi mitici luoghi.

Imbarcati ad Ancona, abbiamo raggiunto la Grecia, poi la Turchia e subito in Siria. Dalla Turchia siamo entrati in Siria dalla frontiera di Latakia (Hatay). Attenzione perchè si deve affrontare una scala molto ventosa e molto trafficata.

Dopo aver attraversato la Turchia, a suo modo molto occidentale, entrare in Siria è uno shock! Non fatevi scoraggiare dalla frontiera... sembra che non finiscano mai sia il tempo dell'attesa sia i soldi da pagare, ma alla fine ci si riesce e si entra! Si deve arrivare in frontiera con il visto già fatto dall'Italia.

I siriani rendono bene l'idea di popolo arabo con i suoi usi e costumi. Ospitali fino a mettere a disagio, basta non farsi spaventare e saper accettare l'ospitalità sempre nelle regole del rispetto e della buona educazione, doti molto apprezzate (ovunque).

La prima città a venirci incontro è Aleppo e la sua fortezza. Purtroppo non abbiamo molto da dire su Aleppo... ci siamo trattenuti poco e siamo andati subito ad Hama.

Su qualunque guida potrete leggere delle sue Norie (le enormi ruote sul fiume) ma sentire il loro mugolio mentre girano è tutta un'altra cosa, come un canto che accompagna questa gente da sempre. Hama si contende con Damasco il primato di città abitata più antica del mondo e l'atmosfera rende bene l'idea.

Prima di arrivare a Damasco la strada di porta a Maalula, un villaggio cristiano dove si parla ancora l'aramaico. Al monastero di San Sergio delle guide (improvvisate ma simpatiche) vi daranno informazioni in un buffo inglese e vi faranno ascoltare antiche preghiere nella loro antica lingua. Se siete in astinenza da alcolici è il vostro momento: Maalulaè cristiana quindi al bar troverete la birra!

E si arriva a Damasco; la città ha pochi centri d'attenzione che comunque meritano il viaggio. Da visitare sicuramente c'è la stupenda moschea Omayyadi dove è custodita la testa di San Giovanni Battista. Entrare in quel luogo così diverso dalle moschee che avevamo visto fino ad ora, ci ha dato l'idea di quanto sia diversa la concezione del luogo di culto non solo con la nostra religione ma anche all'interno dell'Islam stesso. In Siria fa molto caldo e quindi le attività sociali si svolgono nell'unico posto vivibile: la moschea. I bambini giocano, le donne leggono, c'è chi prega, ci sono le gite degli anziani e uomini che parlano d'affari.

Damasco ha un bel campeggio: un'inaspettata oasi di verde con piante, prato all'inglese e ochette! Se non si è pratici conviene chiedere ad un tassista per farsi accompagnare.

Per uscire da Damasco senza attraversare il centro, bisogna tornare indietro dal campeggio verso Hama, fare inversione alla prima rotonda e seguire per Damasco. Al muro con il murale del presidente prendere a sinistra. Et voilà!

Da Damasco si può prendere la deviazione per Palmyra, l'antica città romana nel deserto siriano. La direzione da seguire è per Dayr az Zawr (lo troverete scritto in 200 modi diversi). Fermatevi per una sosta al Baghdad cafè posto fresco e pulito e gente splendida.

Su Palmyra non c'è nulla da dire... le immagini parlano da sole.

Solo un consiglio: le guide vi mandano a dormire allo Zenobia... evitate! Le camere hanno costi spropositati rispetto agli altri alberghi e la qualità e uguale se non inferiore.

Se vi sentite avventurosi, proseguendo da Palmyra per Dayr az Zawr, a circa 70 km troverete un bivio che vi segnala a sinistra per al Raqqa... seguitelo. Una pista semiasfaltata vi farà tagliare per il deserto. Troverete altri bivi senza indicazioni: prendete sempre a sinistra e vi troverete davanti agli occhi - quasi al confine con la zona dell'Eufrate - i resti della magnifica Sergiopoli, ricca città più volte caduta in disgrazia e ricostruita nonchè residenza estiva degli Omayyadi e luogo del martirio di San Sergio.

Con il nome di Al Rasafa viene citata anche nella Bibbia. è impressionante vedere una cinta muraria di mezzo km x mezzo km in mezzo al niente del deserto.

Bosra è un'antica città romana ai confini con la Giordania. L'anfiteatro è perfettamente conservato e l'antica città romana è ancora abitata, tant'è che potete tranquillamente andare su e giù per la via centrale dei fori.



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